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al testo proposto da Vittorio Orlando
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Nell'ignoto della notte mi sveglio dal sogno dorato. L'alba mi riporta nel vivere quotidiano che imbriglia il mio essere in una ragnatela di perfidi aracne. Lo spirito indomito mi riporta a ricredere nel possibile della natura, la luce è il risveglio del l'appannamento notturno. Come la tela di Penopole, ciò che si crea si disfa per voler del fato: è la legge della speranza del ritorno. Mi rallegra il canto del mondo dell'ascolto: ma l'alterità svanisce nella nebbia mattutina. Nella valle l'eco si ritorce come un boomerang per disperdersi nel cicaleccio quotidiano in un mondo in dissoluzione, e il canto del poeta diviene vano, mentre nella valle torna il mesto silenzio.
Vittorio Orlando. |
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